Più trattabili grazie a nuovi farmaci
Le cellule del sangue che formano i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine originano da cellule staminali del midollo osseo. Nelle persone colpite da leucemia vi è una proliferazione incontrollata di staminali (cellule leucemiche o blasti) che interferisce con la crescita e lo sviluppo delle normali cellule del sangue. Se la malattia nasce dalle cellule linfoidi del midollo osseo (che producono un tipo di globuli bianchi chiamati linfociti) si parla di leucemia linfoide; se nasce dalle cellule mieloidi (che generano globuli rossi, piastrine e globuli bianchi diversi dai linfociti) si parla di leucemia mieloide. Le leucemie vengono distinte in acute e croniche, a seconda della velocità di progressione della malattia. La prognosi di quelle croniche è molto migliorata negli ultimi anni, grazie sia a nuovi farmaci sia alla possibilità di trapianto di staminali da donatore (di solito un parente stretto). La forma più frequente di leucemia degli adulti è quella linfatica cronica a cellule B (30% di tutte le leucemie), mentre la leucemia linfoblastica acuta rappresenta il 20% delle forme leucemiche dell’età avanzata (dati dell’Associazione Italiana Registri Tumori). La leucemia mieloide cronica registra 1-2 casi annui ogni 100mila adulti, quella mieloide acuta 3,5 casi annui ogni 100mila adulti. Gran parte delle leucemie deriva da anomalie casuali del DNA. Poiché non si conoscono con certezza le cause della malattia, non è possibile definire strategie di prevenzione. La scienza ha però individuato dei fattori di rischio: l’esposizione a dosi massicce di radiazioni (anche radioterapia per la cura di altri tumori), a sostanze chimiche come il benzene e la formaldeide e fattori di rischio non modificabili come l’età avanzata e il sesso maschile.I sintomi spia
- Febbre.
- Sudorazioni notturne.
- Stanchezza.
- Mal di testa.
- Dolori ossei e articolari.
- Perdita di peso.
- Pallore.
- Suscettibilità alle infezioni.
- Facilità di sanguinamento.
- Milza e linfonodi ingrossati.