Gli occhi dell’anziano sono fragili: l’invecchiamento minaccia in particolare la retina con una condizione chiamata degenerazione maculare legata all’età, o maculopatia senile. Ammonta a un milione il numero di persone affette in Italia, di cui tra 200 e 300mila nella forma avanzata (dati Iapb, Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità), con 20mila nuovi casi ogni anno. Prima causa di cecità e di ipovisione nel mondo occidentale, questa patologia colpisce la parte più importante della retina: la macula è infatti l’area con la più ricca concentrazione di coni, le cellule specializzate nella visione dei dettagli. Il principale e più evidente sintomo è la perdita di visione nel centro del campo visivo. La causa va ricercata in un danno del microcircolo sanguigno in questa porzione di retina. La diagnosi dovrebbe essere precoce: già prima dei cinquant’anni è consigliabile una visita di controllo all’anno. Un semplice esame del fondo dell’occhio può consentire d’individuare segni di degenerazione maculare ben prima della comparsa di sintomi. Legata all’età è anche un’altra patologia oculare importante che, anche in questo caso, dovrebbe essere diagnosticata il prima possibile: è la retinopatia diabetica, complicanza più comune del diabete mellito. Colpisce i capillari della retina che, non più in grado di irrorarla adeguatamente, producono lesioni e ischemie causando ipovisione grave. Secondo i dati di un’indagine sul diabete condotta dall’Ncd Risk Factor Collaboration, in Italia si è passati dai 2,4 milioni di diabetici nel 1980 ai 4,3 milioni nel 2014. Dal momento che la retinopatia diabetica si riscontra in circa un terzo degli individui diabetici, è facile immaginare la crescente importanza di questa patologia. Peraltro, oltre alla perdita della vista è stato dimostrato che la retinopatia diabetica può concorrere allo sviluppo di complicanze renali, cardiovascolari e ai nervi periferici.