Secondo i dati raccolti dalle indagini Passi d’Argento dell’Istituto Superiore di Sanità, in Italia la perdita di udito riguarda il 14,5% della popolazione (il 9,5% in Liguria) e colpisce una persona su tre fra gli ultra 65enni. Gli effetti sono rilevanti, perché sentirci poco o male incide sulla qualità della vita limitando fortemente le relazioni sociali e portando all’isolamento e alla depressione. La prevenzione e lo screening uditivo sono ritenuti i mezzi più efficaci per contenere l’ipoacusia e le malattie dell’orecchio. La riduzione dell’udito è un disturbo che colpisce uomini e donne. I segnali che dovrebbero mettere in allerta sono la difficoltà a seguire una conversazione, il non sentire bene se ci parlano o la mancata reazione a un rumore improvviso. Sono sintomi anche la presenza di secrezioni, la sensazione di dolore o di fastidio nell’orecchio. Le cause sono molteplici e possono sommarsi alla generale perdita sensoriale dipendente dall’età. Si va dalle infiammazioni e infezioni (foruncolosi, otiti o micosi) alla massiva ostruzione di cerume del condotto uditivo sino alle conseguenze date da malformazioni o anomalie interne all’orecchio o da traumi cranici, da patologie primarie, come diabete, ipertensione, tumori. O ancora dall’assunzione prolungata di farmaci ototossici, contenenti sostanze che possono compromettere le funzionalità dell’orecchio. Oltre a evitare l’esposizione a suoni assordanti e prolungati (spesso frequenti per alcune categorie di lavoro), gli esperti raccomandano una regolare cura e igiene dell’orecchio e un controllo della sensibilità acustica da effettuarsi periodicamente dopo i 50 anni rivolgendosi a uno specialistica. Bisogna però tenere a mente che oggi le forme di ipoacusia di media entità dovute a un naturale invecchiamento possono essere ben compensate con apparecchi acustici facili da indossare e sempre più discreti e sensibili.
Fischi e ronzii di sottofondo
Attenzione agli acufeni, ovvero alla percezioni di fischi, fruscii o ronzii di sottofondo spesso sintomi precoci di patologie non diagnosticate che possono sorgere in maniera graduale o improvvisa.