Anche un lavoro sedentario può diventare usurante oltre la soglia della terza età, soprattutto quando non è integrato da una dieta sana ed equilibrata e da esercizio fisico costante. Sovrappeso, ore davanti a uno schermo e scarsa attività sono una combinazione di fattori che aumenta i rischi di patologie importanti come l’ipertensione, le malattie cardiocircolatorie e il diabete, solo per citare qualche esempio. Negli anziani che ancora svolgono attività professionali l’usura provocata dalla sedentarietà forzata può anche portare al trauma da caduta, un fenomeno molto comune nella popolazione over 65 e che nel 5% dei casi provoca una frattura, soprattutto del polso e dell’anca, o richiede comunque un ricovero in ospedale. Al contrario le persone fisicamente attive anche in età avanzata possono contare su un maggiore equilibrio trainato dalla forza muscolare, dalla coordinazione e dai riflessi garantiti dall’esercizio. Diversi studi sostengono poi che se non vengono analizzate e corrette le cause della caduta e i pericoli ambientali a essa collegati aumentano le probabilità di ripetersi dell’evento. La Regione Liguria si è da tempo dotata di un piano di prevenzione di questi episodi che offre agli utenti linee guida e punti di ascolto nelle aziende sanitarie locali. Ci sono poi veri e propri lavori usuranti i cui effetti sulla salute non possono essere controllati agendo sullo stile di vita. Diverse ricerche hanno dimostrato che alcuni impieghi pesanti, sul lungo periodo, accorciano le aspettative di vita e le capacità lavorative. Tanto che le persone che rientrano nelle categorie più a rischio possono anticipare a 63 anni l’età pensionabile: a partire dal 1° gennaio 2022, una commissione ministeriale, valutando i dati di Inps, Inail e Istat, ha aggiunto alle 15 categorie già previste finora altre 27 potenziali che presentano un indice combinato di malattie professionali e infortuni sopra la media come tassisti, commessi e insegnanti delle scuole elementari.